Sarà successo anche a te almeno una volta nella tua carriera di agente di commercio di sentirti dire dalla mandante: “Rinnoviamo il contratto perché questo che abbiamo firmato è vecchio di qualche anno”!
E con la scusa di un contratto vecchio, te ne è stato proposto uno nuovo… peggiorativo!
È vero che un contratto di agenzia invecchia? Come comportarsi perché il vecchio contratto resti in piedi?
Alle 13:05 ascolta la puntata in onda sull’app di #RadioAgenti.
Ospiti in studio: gli avvocati Lorenzo Bianchi e Valerio Colapaoli, esperti in Diritto di Agenzia.
Il riassunto della puntata:
Il contratto di Giuseppe con la propria mandante è stato stipulato qualche anno fa. L'ascoltatore racconta la sua vicenda ad Obbiettivo Agenti, perché chiede un parere sulla strana richiesta che l'azienda gli ha fatto. Infatti, la mandante ritiene il suo contratto troppo vecchio, lo ha definito obsoleto, e chiede al suo collaboratore di firmarne uno nuovo. Nemmeno a dirlo, peggiorativo.
Gli avvocati Lorenzo Bianchi e Valerio Colapaoli, ospiti in studio, sgombrano il campo da un primo grande equivoco. Non esistono contratti obsoleti nel mondo agenziale, innanzitutto poiché la norma è la stessa da circa trenta anni. Secondariamente, gli Accordi Economici Collettivi sono stati rivisti più volte, e sono soggetti a revisione più frequentemente, ma la maggior parte dei contratti tiene conto di questo aspetto, poiché stabiliscono a priori l'efficacia degli AEC aggiornati.
Giuseppe osserva amaro che, se non firmerà, sarà fuori. Tuttavia, il parere dei legali è fermo: nessuno può sentirsi costretto a firmare, e, non firmando, rimarrebbe in piedi il vecchio contratto.
A meno che l'azienda non decida di abusare della sua posizione di forza, ancora più accentuata magari da un'età avanzata del suo agente, che lo renderebbe più difficilmente riciclabile sul mercato del lavoro, o da altri fattori di squilibrio, con le conseguenze, anche penali, del caso.