
Antonio è un agente plurimandatario sulla carta, ma monomandatario nella realtà dei fatti in quanto, muovendosi nel settore dell'editoria, è costretto a vendere solo il prodotto della concessionaria sua mandante da più di venti anni. Interviene in diretta, sottoponendo le sue preoccupazioni ai consulenti legali di Obbiettivo Agenti Lorenzo Bianchi e Valerio Colapaoli.
Antonio è in procinto di trasferirsi a Udine, dalla Puglia, per questioni familiari, e deve comunicare la decisione alla sua mandante, la quale non copre il territorio friulano. Preclusa dunque ogni possibilità di cambiamento di zona, ha il timore di dover rescindere il contratto con la perdita delle indennità.
Esiste una via d’uscita per il nostro agente di commercio? Ce lo diranno i consulenti di RadioAgenti in diretta alle 13:05!
Il riassunto della puntata:
Partendo dal cruccio prioritario dell'ascoltatore, quello di un trasferimento necessario e per di più in una zona non coperta dalla mandante, in trasmissione i consulenti legali ricordano come il lavoro dell'agente non debba essere necessariamente svolto in presenza.
L’avvocato Bianchi dunque suggerisce di mettere nero su bianco l'impegno dell'agente di mantenere gli stessi livelli di fatturato, preventivando una o due trasferte a settimana nel territorio, e di seguire tutti i clienti come fatto prima, con la necessaria costanza. E un rifiuto da parte dell'azienda di proseguire il rapporto dovrebbe essere ragionevolmente motivato. Sarebbe ragionevolmente motivato di fronte a un simile impegno assunto da Antonio?
È lo stesso ascoltatore a dimostrarsi perplesso, e a dirsi scettico sulla possibilità di mantenere un tale proposito. Tra l'altro, se pure fosse realistico per i clienti già fidelizzati, questo si renderebbe davvero improbabile nella ricerca e nello sviluppo di nuovi filoni di affari.
Pur tuttavia, sarebbe necessario assumere tale gravoso impegno per non perdere le indennità. Indennità dal volume piuttosto elevato, se si pensa alla lunga durata del rapporto tra le parti. Infatti, se il trasferimento di Antonio diventasse causa di una disdetta, con ciò ignorando completamente la garanzia di una prestazione uguale a quella offerta precedentemente, questa disdetta diventerebbe imputabile all'azienda. Le indennità sarebbero salve.