
La mandante di Massimo, l'ascoltatore che si è rivolto ad Obbiettivo Agenti per un consiglio, commercializza macchinari elettronici e relativi contratti di assistenza. Da un momento all'altro, ha comunicato al suo agente che da allora in poi, pur continuando a venderli, Massimo non avrebbe ricevuto provvigioni sull'assistenza tecnica.
Inoltre, il listino prezzi dei prodotti si è impennato, con ritocchi anche molto rilevanti, senza alcun giustificato motivo, e, parallelamente, sono state modificate le modalità di calcolo delle provvigioni, rilevate ora sul margine di differenza tra ricavi e costi.
A Massimo, e su questo chiede conforto ai legali della trasmissione Lorenzo Bianchi e Valerio Colapaoli, non sembra una condotta legale. Ascoltiamo la risposta dei consulenti di Obbiettivo Agenti alle 13:05 in diretta su Radio Agenti.
Il riassunto della puntata:
Solitamente, le aziende mandanti sanno come muoversi su questo terreno. Di norma quindi, i loro settori legali e i loro consulenti redigono una comunicazione formale, un allegato contrattuale, o addirittura un nuovo contratto da sottoporre alla firma dell'agente. Con il consenso delle parti, quanto accaduto è sicuramente legittimo. Tanto più se fosse stato prodotto un nuovo contratto, in cui le condizioni, giocoforza, sono diverse rispetto a un altro rapporto.
La spia che qualcosa non quadri sta nel discorso di Massimo che più di una volta, nel suo messaggio, usa la parola “unilateralmente”. Quindi, i cambiamenti sembrano essere subiti, non concordati in nessun modo, e, forse, nemmeno accettati con una firma. Se queste modifiche non fossero state formalizzate in alcun modo, l'azienda avrebbe avuto una condotta “azzardata”, ipotizza Bianchi. Pur in modalità non esattamente corrette, e di sicuro poco ortodosse, questi cambiamenti potrebbero essere stati comunque accettati da Massimo con la lavorazione alle nuove condizioni. Infatti, se Massimo non avesse opposto obiezioni, e avesse lavorato con le nuove modalità di calcolo delle provvigioni esplicitate dall'estratto conto provvigionale, avrebbe accettato tacitamente i cambiamenti.
Il comportamento della mandante, il “verdetto” dello studio è unanime, è scorretto. È vero che nel mondo agenziale vige la libertà di contrattazione, ma è altrettanto vero che tutte le variazioni devono essere messe per iscritto. Inoltre, rispetto alle provvigioni, queste vengono ora calcolate sulla differenza tra ricavi e costi. Quindi, su elementi non controllabili dall'agente, cui è affidato il compito di promozione, non quelli di ricerca, sviluppo, investimento. Tutto questo suona come profondamente ingiusto.