Davide Ricci, conduttore di Obbiettivo Agenti, nella trasmissione di oggi affronterà insieme all'avvocato Lorenzo Bianchi, consulente in materia di Diritto di Agenzia, il quesito di Max che chiede se l'azienda sia tenuta a pagare il mancato preavviso della comunicazione di una riduzione provvigionale.
L’avvocato Bianchi non potrà che esprimersi in maniera affermativa. La fonte normativa è quella della contrattazione collettiva che sancisce la facoltà della preponente di variare il contratto, a livello non solo provvigionale, ma anche, per esempio, nell'ampiezza del territorio. Non solo: viene anche stabilito che l'azienda debba mandare al riguardo una comunicazione, con preavviso oscillante a seconda di alcuni parametri, come il tipo e la durata del rapporto, o l'entità della variazione.
Nel caso di lieve entità della variazione, l'obbligo del preavviso non sussiste, come invece accade nel caso di media entità. Laddove l'entità sia, invece, sensibile, allora il periodo di preavviso sarà pari a quello per la cessazione.
E se l'azienda rifiutasse di farlo? A quel punto, dovrà pagare un indennizzo sostitutivo – con prescrizione decennale - per quei mesi non concessi sulla differenza tra le vecchie provvigioni e le nuove. Anche questo è un concetto stabilito dalla contrattazione economica collettiva, unica fonte normativa a determinare la facoltà di variazione. Ne consegue, logicamente, che l'azienda che stia applicando una variazione, già stia riconoscendo implicitamente quella stessa disciplina che vorrebbe eludere.