Le parole tossiche sono quelle che pregiudicano la buona riuscita della comunicazione, sia che si tratti di una comunicazione finalizzata alla vendita sia che riguardi un contesto generico. Le parole tossiche sono dei veri e propri killer, come se avessimo un coltello in mano e lo usassimo.
La congiunzione avversativa “ma”, ad esempio, è da evitare nelle trattative commerciali o quanto meno è importante posizionarla nel posto giusto; meglio, comunque, sostituirla con una congiunzione diversa.
Facciamo un esempio pratico:
Sono felicissimo di averti incontrato ed essere stato qui con te a parlare ma purtroppo ora devo andare.
Come suona se la riformulassimo in questo modo:
Purtroppo devo andare via, ma sono felicissimo di averti incontrato ed essere stato qui con te a parlare!
Ora proviamo a fare un altro esempio tipico della fase della gestione delle obiezioni:
Quello che mi sta dicendo lo capisco, ma credo che il nostro prodotto possa risolvere la sua esigenza.
In questo modo la sensazione che il nostro cliente avrà è che stiamo mettendo in primo piano il nostro prodotto e in secondo piano lui e che l’unico interesse che abbiamo è solo verso il prodotto che dobbiamo vendere.
Il “ma” ha il potere di annullare e azzerare tutto quello che è stato detto prima!
Come riformuleresti la frase per renderla più efficace?
Parliamo di parole tossiche e come evitarle alle 18:05 con Luca Paoli, mental coach , formatore e trainer, ospite a Il Portafoglio.