Da un punto di vista linguistico, chi ha un comportamento reattivo reagisce agli stimoli dell’esterno, con una risposta immediata e di pancia dettata dalla situazione contingente. Si tratta di persone letteralmente in balia degli eventi, che vivono in attesa che gli capiti qualcosa.
È evidente che questo comportamento non si adatti nella maggior parte dei casi all’attività svolta da un buon venditore.
Piuttosto sarebbe auspicabile per un agente di commercio avere un comportamento proattivo, legato alla capacità di gestire le situazioni attraverso azioni e scelte ponderate che influenzino quello che gli accade intorno e che gli permetta di raggiungere i propri obiettivi.
Ma è bene avere solo comportamenti proattivi o è necessario mixare entrambi ed essere a volte necessariamente agenti di commercio reattivi?
Ne parliamo con Giuseppe Ramerini, performance coach, ospite nella puntata di oggi a Il Portafoglio alle 18:05.