L’intelligenza emotiva è la capacità di controllare i sentimenti e le emozioni proprie e quelle degli altri e utilizzare queste informazioni per guidare i propri pensieri e le proprie azioni e per raggiungere obiettivi di successo.
L’intelligenza emotiva raccoglie in sé una serie di fattori: infatti, per fare bene una cosa e avere successo ci vogliono passione, creatività, determinazione, resilienza, capacità di introspezione, autocontrollo.
Le persone con intelligenza emotiva hanno due competenze primarie:
- la competenza personale è la capacità di rimanere consapevole delle proprie emozioni e gestire il proprio comportamento;
- la competenza sociale è il modo in cui gestiamo le relazioni con gli altri attraverso l’empatia (capacità di ascoltare e mettersi nei panni degli altri, capendone le esigenze).
La vendita del resto è capacità di emozionare per qualcosa per cui il cliente sente veramente il bisogno.
L’intelligenza emotiva non esclude altri tipi di intelligenza, ma gli psicologi ritengono che tra gli ingredienti per il successo il quoziente intellettivo, cioè l’intelligenza classica, pesi solo per circa il 10%, per il 25% nel migliore dei casi, mentre il resto viene determinato da altri fattori e tra questi è preponderante proprio il quoziente emozionale.
Uno studio condotto dalla rivista Fortune su 40 società ha rivelato che i venditori con grande intelligenza emotiva hanno performato meglio rispetto a quelli con un’intelligenza emotiva medio-bassa.
Le persone con un altro grado di intelligenza emotiva guadagnano di più, una media di 29.000 euro in più l’anno. Il legame tra intelligenza emotiva e guadagni è così diretto che ogni punto in più di intelligenza emotiva aggiunge circa 1.300 euro a uno stipendio annuale.
Ne parliamo più approfonditamente oggi in trasmissione alle 18:05 con il dott. Giorgio Nadali – giornalista, formatore, coach e docente di Comunicazione e Successo all’Università Unitre di Milano.