Il presupposto nascosto di una critica è che dietro si è fatto qualcosa che non andava fatto e la critica serve solo se è costruttiva e porta a non ripetere l’errore.
A volte si crede che la critica sia sempre costruttiva, scambiando la sincerità con costruttività. Ma non è affatto così.
Quando una critica è sicuramente distruttiva? Riprendere un proprio collaboratore davanti a tutti è senza dubbio distruttivo, creando sul collaboratore anche un problema di identità.
Costruttiva è la critica one to one e che non si esaurisce solo con un rimprovero. Chiedere, invece, a un proprio collaboratore come avrebbe potuto fare meglio qualcosa significa non criticare, ma costruire creando vantaggi multipli. Il collaboratore sarà sereno e tranquillo, sarà predisposto a fare meglio la propria attività e non frenerà la sua creatività, consapevole che ha ancora la possibilità di sbagliare.
La critica non è di certo puntare il dito e intimare di non fare più qualcosa!
Ne parliamo in trasmissione, alle 18:05, con Benito Ranucci, imprenditore da 35 anni e titolare di un’agenzia di comunicazione, formatore e life e business coach.