Marco, agente di commercio di Firenze e ascoltatore di RadioAgenti, ci ha scritto per chiedere un consiglio ai nostri consulenti legali. Volendo passare dalla sua attuale condizione di agente monomandatario a plurimandatario, Marco si interroga sulla necessità o meno di inserire nei vari mandati tutti i nominativi delle aziende con cui desidera collaborare.
A rispondergli sarà l’avvocato Lorenzo Bianchi, esperto in Diritto di Agenzia.
Appuntamento oggi alle 13:05 a Obbiettivo Agenti.
Il riassunto della puntata:
La risposta dell'avvocato Lorenzo Bianchi è netta: Marco non è obbligato a farlo. Rimane tuttavia un'attività da suggerire, e non solo per l'instaurazione di un rapporto trasparente tra le parti, ma soprattutto per una forma di tutela del lavoro dell'agente.
Nel caso in cui l'agente abbia mostrato sin da subito tutti i mandati in carico al momento dell'accettazione di uno nuovo, una delle preponenti non potrà, in futuro, additare uno dei rapporti come fonte di concorrenza sleale, e dunque usarlo come giusta causa per una rescissione del contratto.
Non è raro, infatti, che un'azienda modifichi nel corso del tempo la gamma di prodotti che propone, e che magari chieda all'agente di promuovere degli articoli che vadano poi a concorrere nel medesimo segmento di mercato di un'azienda già promossa. La sua preventiva comunicazione lo metterebbe al riparo da qualsiasi recriminazione.
L'elenco fornito alle mandanti sarà un documento suscettibile di continue modifiche: il numero di mandati varierà spesso e, se viene allegato al contratto, deve essere di volta in volta aggiornato. Se, a fronte di un nuovo mandato, una delle preponenti già nel portafoglio si dovesse opporre, lo dovrà fare solo se c'è una ragionevole possibilità che i nuovi prodotti possano fare concorrenza ai suoi. Il motivo alla base non potrà essere un pregiudizio, ma dovrà essere concreto e fondato.