Per gli agenti di commercio che – in particolare in questo periodo di blocchi, limitazioni e restrizioni – si sono impegnati duramente per raggiungere comunque i target prefissati dall’azienda è una beffa veder sfumare i premi perché la mandante non concretizza gli ordini per mancanza di merce!
Ma è proprio così?
Davvero all’agente di commercio non spettano i premi legati al raggiungimento del target?
Alle 13:05 ascolta la puntata in onda sull’app di #RadioAgenti.
Ospiti in studio: gli avvocati Lorenzo Bianchi e Valerio Colapaoli, esperti in Diritto di Agenzia.
Il riassunto della puntata:
Roberto lavora nel settore dell'elettronica. È facilmente immaginabile, a posteriori, quanto sia stato complicato, per la sua mandante, far fronte agli ordini visti i blocchi di importazioni dalla Cina, principale produttore mondiale in questo settore, durante l'anno in cui il Covid-19 ha fatto la sua comparsa e cambiato il mondo come era conosciuto fino ad allora. Comprensibile, certo.
Senonché, Roberto, pur con le difficoltà viste le norme sugli spostamenti e sulla prevenzione rispetto al terribile virus in circolazione, ha continuato a lavorare e a raccogliere ordini.
Se tutti gli affari si fossero concretizzati, avrebbe raggiunto l'appetibile target prefissato, che ora lui vede sfumare con grande delusione.
Gli avvocati Lorenzo Bianchi e Valerio Colapaoli consulenti delle puntate legali di Obbiettivo Agenti, si dicono però possibilisti rispetto alla possibilità, per l'ascoltatore, di recepire il suo premio. Infatti, probabilmente l'azienda si è resa responsabile di una parziale, o inesistente comunicazione all'agente rispetto alle difficoltà vissute: se lo avesse avvertito in tempo dell'impossibilità di far fronte a un certo volume di ordini, probabilmente Roberto non avrebbe speso denaro e tempo nella promozione di prodotti destinati a non arrivare mai.
Inoltre, Roberto potrebbe obiettare di aver raggiunto il suo target: se poi gli ordini non si sono tradotti in affari conclusi, in compravendite realmente pagate, la circostanza non è di certo imputabile a lui ma, di nuovo, alla difettosa trasparenza messa in atto dalla mandante.
Non parliamo di omissioni di poco conto: l'articolo 1749 del Codice Civile, recitato come un mantra dal nostro avvocato Bianchi, dice che la mandante ha il dovere di avvisare l'agente se ritiene che possano nascere, anche in futuro, problemi di questo tipo.