Nella puntata di Obbiettivo Agenti in diretta alle 13:05 Davide Ricci, con la consulenza dei legali Valerio Colapaoli, penalista, e Lorenzo Bianchi, civilista, si concentrerà sul racconto di Massimiliano, un ascoltatore di RadioAgenti.IT.
L'agente di commercio si è visto proporre delle modifiche ad un contratto che definisce “capestro” e ha deciso di non accettare. Da quel momento è cominciata una serie di insistenti telefonate da parte della segretaria e del Capo Area, motivate da futili pretesti, a qualsiasi ora del giorno, tanto che dopo circa due settimane Massimiliano, infastidito, decide di non rispondere più. Da lì, una pioggia di sms, a chiedere il motivo della mancata risposta. Alle richieste di spiegazioni, il Capo Area ha candidamente consigliato di accettare le variazioni contrattuali, per tornare alla normalità.
Nella condotta che la mandante tiene nei confronti di Massimiliano sono ravvisabili dei reati? Innanzitutto la molestia, costituita dalla strategia di telefonate e sms volta a minare la sicurezza di Massimiliano nel rifiutare le variazioni peggiorative al suo contratto.
In secondo luogo, ben più grave, c'è l'estorsione, evidenziabile nella non troppo velata allusione pronunciata dal dipendente aziendale.
Non solo reati penali: a livello civilistico, le prove documentali eventualmente raccolte potranno essere usate contro la mandante in un eventuale contenzioso entro il termine della prescrizione provvigionale.