Le limitazioni agli spostamenti, la serrata di molte attività commerciali al dettaglio, la chiusura delle aziende mandanti e la paura dei contagi hanno di fatto azzerato in molti casi la possibilità da parte degli agenti di commercio di svolgere il loro lavoro.
In alcuni casi non c'è proprio nessuno a cui vendere: è il caso di tutti gli agenti di commercio del settore Ho.Re.Ca. che hanno visto abbassarsi le serrande di tutte le attività che servivano per effetto del DPCM dell'11 marzo 2020.
In crisi anche tutti gli agenti di commercio che lavorano con il turismo, le attività stagionali, il florovivaismo, i negozi di abbigliamento e quelli sportivi considerata la chiusura di palestre e centri sportivi che è stata attuata già dieci giorni fa.
Altri non portano a casa ordini perché i clienti, per paura di indebitarsi e ritrovarsi troppa merce in magazzino senza la possibilità di venderla, non firmano nessun contratto.
Insomma, la situazione è più che preoccupante. Sono preoccupati i 215.000 agenti di commercio che si ritrovano ancora con zero fatturato per il mese di marzo (e qualcuno ci dice che la situazione perdura già dal mese di febbraio nelle zone che erano state blindate all’inizio dell’emergenza Coronavirus in Italia).
Gli agenti di commercio chiedono a gran voce aiuti per la categoria, chiedono al Governo e all’Enasarco di non essere dimenticati. Perché la paura di non poter stare dietro ai pagamenti è tanta, così come la paura che la situazione di fermo duri a lungo e che l’economia e gli ordini non ripartano così facilmente nemmeno dopo che il picco dell’emergenza sarà superato.
Cosa pensa di fare la Fondazione Enasarco per gli agenti di commercio? Ci sono misure messe in campo per sopperire ai mancati guadagni di questa categoria professionale che vive di sole provvigioni? E il Governo ha previsto stanziamenti per le partite iva?
Ne parliamo alle 13:05 a Obbiettivo Agenti con Davide Ricci e il dott. Massimiliano Bellucci, consulente fiscale esperto in materia di agenti di commercio.