La disdetta per giusta causa non prevede preavviso?
Obbiettivo Agenti |
12/06/2019
|
09:07

La puntata di oggi, in diretta alle 13:05, sarà ricca di temi diversi. Rispondendo come di consueto agli ascoltatori, toccheremo tanti argomenti legati al mondo degli agenti di commercio.
Angelo, dopo aver portato un nuovo cliente, se lo è visto “rubare” dall'azienda preponente che da un anno lo serve direttamente, avendo eliminato il suo nome dalla voce agente, e non pagandogli le provvigioni. Al corrente di ciò, l'agente, per il tramite del cliente, sta cercando di ottenere le copie fatture inerenti agli affari conclusi, per capire quanto effettivamente gli sarebbe dovuto. Essendo venuta meno la fiducia alla base del rapporto, Angelo intende chiudere il contratto stipulato nel 2014 per giusta causa, e si chiede, oltre a quali indennità gli spettino, anche a quanto ammonti il periodo di preavviso da concedere alla mandante.
Risponderà in diretta l’avvocato Lorenzo Bianchi, civilista ed esperto di materia agenziale. Va ricordato che la disdetta per giusta causa è immediata, e per sua natura non comporta preavviso. Infatti, quando si deduce una giusta causa, quindi una circostanza grave, quindi un danno che non si è più disposti a subire, concedere il periodo di preavviso sarebbe una grave contraddizione, perché si continuerebbe a subire il danno per tutto il periodo di preavviso.
D’altra parte, però, quando si recede per giusta causa, solitamente si apre un contenzioso. Laddove la giusta causa non venisse riconosciuta come tale, l'agente verrebbe a trovarsi nella scomoda posizione di dover pagare il preavviso non lavorato, e di dover restituire le indennità che l'azienda ha versato.
Angelo, dopo aver portato un nuovo cliente, se lo è visto “rubare” dall'azienda preponente che da un anno lo serve direttamente, avendo eliminato il suo nome dalla voce agente, e non pagandogli le provvigioni. Al corrente di ciò, l'agente, per il tramite del cliente, sta cercando di ottenere le copie fatture inerenti agli affari conclusi, per capire quanto effettivamente gli sarebbe dovuto. Essendo venuta meno la fiducia alla base del rapporto, Angelo intende chiudere il contratto stipulato nel 2014 per giusta causa, e si chiede, oltre a quali indennità gli spettino, anche a quanto ammonti il periodo di preavviso da concedere alla mandante.
Risponderà in diretta l’avvocato Lorenzo Bianchi, civilista ed esperto di materia agenziale. Va ricordato che la disdetta per giusta causa è immediata, e per sua natura non comporta preavviso. Infatti, quando si deduce una giusta causa, quindi una circostanza grave, quindi un danno che non si è più disposti a subire, concedere il periodo di preavviso sarebbe una grave contraddizione, perché si continuerebbe a subire il danno per tutto il periodo di preavviso.
D’altra parte, però, quando si recede per giusta causa, solitamente si apre un contenzioso. Laddove la giusta causa non venisse riconosciuta come tale, l'agente verrebbe a trovarsi nella scomoda posizione di dover pagare il preavviso non lavorato, e di dover restituire le indennità che l'azienda ha versato.