Malgrado lo star del credere sia stato abolito nel lontano 1999, certe aziende mandanti sembrano non essere informate – o più probabilmente fanno finta di non esserlo!
È il caso dell’agente di commercio che ci parlerà della sua situazione nella puntata di oggi: la sua mandante, infatti, decide arbitrariamente di detrarre dalle provvigioni gli insoluti dei clienti.
Cosa fare in questo caso?
Alle 13:05 ascolta la puntata in onda sull’app di #RadioAgenti.
Ospiti in studio: gli avvocati Lorenzo Bianchi e Valerio Colapaoli, esperti in Diritto di Agenzia.
Il riassunto della puntata:
Certe aziende mandanti sembrano essere nostalgiche del vecchio “star del credere”, quel (non troppo amato) istituto che prevedeva che l'agente si ponesse a garanzia degli insoluti di un terzo, quindi del cliente, impegnato dunque a rifondere l'azienda della sua perdita totale o almeno in parte.
La Legge comunitaria, che ha integrato l'articolo 1746 c.c. (“Obblighi dell’agente”), dal 1999 – anno di abolizione dello star del credere – ha espressamente vietato l’applicazione dello star del credere:
È vietato il patto che ponga a carico dell’agente una responsabilità, anche solo parziale, per l’inadempimento del terzo. E però consentito alle parti di concordare di volta in volta la concessione di una apposita garanzia da parte dell’agente, purché ciò avvenga con riferimento a singoli affari, individualmente determinati; l’obbligo di garanzia assunto dall’agente non sia di ammontare più elevato della provvigione che per quell’affare l’agente medesimo avrebbe diritto a percepire; sia previsto per l’agente un apposito corrispettivo. ha espressamente vietato qualunque patto che ponga a carico dell'agente una responsabilità (anche parziale) per l'inadempimento del terzo, ammettendo solo in via eccezionale la responsabilità dell'agente in ordine al buon fine dell'affare.
È il caso dell’agente di commercio che ci ha parlato della sua situazione nella puntata di oggi: la sua mandante, infatti, decide arbitrariamente di detrarre dalle provvigioni gli insoluti dei clienti.
Moralmente riprovevole, certo, ma non solo. L’atteggiamento di questa mandante è contrario alla legge. Infatti, lo star del credere è stato abolito, rimanendo in piedi solo per affari di tipo straordinario, per cui può essere facoltà dell'azienda chiedere una garanzia al suo agente tale però da non eccedere la misura di quella provvigione che gli sarebbe spettata. E questa ulteriore pattuizione deve essere retribuita. Lo star del credere peraltro è completamente fuori dai tempi, visto che ormai le aziende sono assicurate, e, di fronte a un insoluto dovrebbero poter essere ristorate dall'intervento della compagnia assicurativa.
La condotta dell'azienda è dunque completamente abusiva, ma offre il punto di partenza per una ulteriore riflessione. Le aziende che si comportano equamente esistono, e pagano le provvigioni alla consegna della merce, o al più tardi entro il termine di pagamento del cliente. Se poi, però, questo pagamento non dovesse avvenire, e non per colpa di una mancanza dell'azienda, allora quanto versato dovrebbe essere restituito.