L’azienda ti comunica la cessazione del mandato a voce e a questo non fanno seguito ulteriori comunicazioni scritte in cui sia indicato il periodo di preavviso da lavorare e i conteggi delle indennità di fine rapporto.
Che cosa può fare l’agente di commercio per ottenere tutto quello che gli spetta, senza fare passi falsi che potrebbero ribaltare la situazione e far pensare che sia lui a chiedere la disdetta. Attenzione a quello che si scrive in questi casi!
Alle 13:05 ascolta la puntata in onda sull’app di #RadioAgenti.
Ospiti in studio: gli avvocati Lorenzo Bianchi e Valerio Colapaoli, esperti in Diritto di Agenzia.
Il riassunto della puntata:
L'ascoltatore che chiede aiuto alla redazione di Obbiettivo Agenti e ai suoi mentori legali Lorenzo Bianchi e Valerio Colapaoli ha ricevuto una mail da parte dell'azienda con cui collaborava da circa 4 anni, agli inizi di marzo. Quando il Paese cominciava a chiudere le saracinesche per il lock down causato dalla pandemia.
In questa missiva l'azienda comunicava la sospensione del suo mandato, viste le norme allora vigenti. Dopo circa due mesi, l'agente, che non ha più ricevuto il fisso mensile, veniva raggiunto da una telefonata: l'azienda comunicava che il rapporto si intendeva chiuso. Da allora, nessun altro contatto c'è stato tra le parti, con alcuni tentativi, da parte dell'agente, di ricevere quantomeno il conteggio delle provvigioni maturate.
È legittima la voglia dell'uomo di ricevere un pezzo di carta, un qualcosa che formalmente chiuda il rapporto. Ma, ragionano gli avvocati, una condotta concludente come quella di privare l'agente di incarichi e di fisso mensile significa cessazione. Vero che la sospensione sembra preludere a una riattivazione, ma se questa riattivazione non avviene, la sospensione coincide con la fine, la chiusura del rapporto.
Per avere le idee più chiare, l'agente potrebbe prendere visione sul portale istituzionale di Enasarco se la chiusura del mandato sia stata segnalata all'Ente – si ricorda infatti che questo rientra negli obblighi della mandante.
Infine, viene tranquillizzato al riguardo di un suo timore: in queste comunicazioni lacunose e orali, l'unico ad aver fatto una richiesta scritta è stato l'agente, quando ha richiesto il conteggio delle provvigioni. Non deve temere di essere scambiato con l'artefice della chiusura, che è dipesa da una decisione della sua controparte, come emerge chiaramente dalla condotta da questa tenuta, in particolare riguardo al fisso mensile.